Crescita fragile e deflazione: l’economia cinese alla prova del futuro

L’economia cinese, che è attualmente la seconda più grande del mondo, sta affrontando diversi ostacoli che mettono in evidenza le fragilità della sua ripresa. I dati recenti rivelano che il paese sta rischiando di cadere in una fase di deflazione, con una domanda debole che preoccupa gli analisti e gli investitori.
Nell’ultimo periodo, i dati economici hanno mostrato una situazione contrastante. Nonostante le esportazioni abbiano mostrato segni di ripresa, la crescita costante rimane difficile da raggiungere. Questo è un campanello d’allarme per un paese che una volta era il principale motore di crescita economica globale.
Il governo cinese ha adottato una serie di misure di stimolo per cercare di stabilizzare l’attività economica. Tuttavia, solo i prossimi dati pubblicati la prossima settimana forniranno una visione più chiara sull’efficacia di queste misure. Questi dati sono fondamentali per il Presidente Xi Jinping, che è sotto pressione per garantire che l’economia raggiunga l’obiettivo di crescita del 5% quest’anno.
Nonostante le previsioni positive, il sentimento dei consumatori rimane debole. La crisi immobiliare, in particolare, è un problema che il governo cinese sta cercando di risolvere, ma finora senza successo evidente.
La trappola della deflazione spaventa Pechino?
Prima della pubblicazione dei dati di mercoledì prossimo, la banca centrale cinese prenderà una decisione sul tasso di politica chiave. La maggior parte degli economisti prevede che rimarrà invariato. Larry Hu, capo dell’economia cinese presso Macquarie Group Ltd., suggerisce che i responsabili delle politiche cinesi potrebbero adottare un approccio prudente prima di decidere se aumentare ulteriormente il sostegno all’economia.
Le incertezze hanno avuto un impatto sul mercato azionario cinese. L’indice CSI 300 ha registrato una perdita del 1,4%, la più grande in oltre un mese. Anche l’indice Hang Seng China Enterprises ha subito una flessione del 2,6%.
Dopo un rallentamento preoccupante durante l’estate, alcune parti dell’economia hanno mostrato segni di miglioramento. Il settore manifatturiero ha registrato una crescita e i dati commerciali di settembre hanno suggerito un aumento della domanda globale per i prodotti cinesi. Tuttavia, l’inflazione al consumo dello scorso mese ha rivelato quanto sia fragile questa ripresa.
Zhiwei Zhang, presidente e capo economista di Pinpoint Asset Management, ha sottolineato che “la pressione deflazionistica in Cina rappresenta ancora un vero rischio per l’economia”. Senza un sostegno fiscale significativo, la domanda interna rimane debole.
La Cina sta anche valutando la creazione di un fondo di stabilizzazione, sostenuto dallo stato, per rafforzare la fiducia nel suo mercato azionario, che ha un valore di 9,5 trilioni di dollari. Questa mossa coincide con l’acquisto di azioni delle principali banche del paese da parte del fondo sovrano cinese.
Inoltre, le autorità stanno prendendo in considerazione una rara revisione di metà anno del bilancio nazionale. Ciò potrebbe comportare l’emissione di almeno 1 trilione di yuan in debito sovrano per la spesa infrastrutturale.
Tuttavia, nonostante queste misure, la fiducia dei consumatori rimane debole. Xiaojia Zhi, capo della ricerca presso Credit Agricole CIB, ha affermato che “c’è molto ottimismo intorno a un massiccio stimolo”, ma la probabilità di misure eccessivamente audaci è relativamente bassa.