Come le Nazioni Unite stanno combattendo la fame e la disuguaglianza nel 2023: ecco com’è andato l’incontro sullo sviluppo sostenibile

Nel cuore di New York, il 18 settembre 2023, si è tenuta una riunione cruciale sul tema degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (ODS), un faro di speranza per la sostenibilità globale. Tuttavia, al centro dell’attenzione, si è delineata una realtà sconcertante: la lotta per raggiungere tali obiettivi si sta rivelando più ardua del previsto.
Il palcoscenico principale delle Nazioni Unite è stato dominato dalla presenza di António Guterres, il Segretario Generale. Con la sua consueta autorevolezza, ha iniziato il suo discorso con un tono grave, enfatizzando le crescenti sfide che il mondo deve affrontare. Gli ODS, stabiliti nel 2015, avevano un’ambizione chiara: combattere le profonde disuguaglianze e la diffusa povertà che affliggono il nostro pianeta. Tali obiettivi, infatti, non rappresentano solo ambizioni ideali, ma sono pietre miliari essenziali per garantire un futuro equo e prospero a tutti gli abitanti della Terra.
Nonostante l’indiscutibile urgenza e l’importanza vitale di questi obiettivi, i dati non lasciano dubbi. La realizzazione degli ODS sta procedendo a un ritmo troppo lento. Secondo le proiezioni attuali, solo un misero 15% degli obiettivi stabiliti sembra essere sulla giusta strada per essere concretizzato entro il 2030. Una percentuale così bassa non può che suonare come un campanello d’allarme sulla direzione che il nostro mondo sta prendendo. La domanda che sorge spontanea è: saremo in grado di invertire questa tendenza e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future?
Durante il suo intervento, Guterres ha enfatizzato con fervore l’importanza di un’azione immediata. La sede delle Nazioni Unite ha risuonato delle sue parole cariche di urgenza, passione e un profondo senso di responsabilità. Era evidente che per lui, riconoscere il ritardo attuale non fosse sufficiente. Piuttosto, serviva come un richiamo a intensificare gli sforzi, a andare oltre le mere parole e a tradurre gli impegni in azioni concrete.
Gli ODS non rappresentano semplici desideri o aspirazioni. Essi sono, in effetti, un patto, un contratto morale che tutti noi – dai leader globali ai cittadini comuni – abbiamo con il nostro pianeta e le future generazioni. Questi obiettivi tracciano una strada verso un mondo in cui la salute, il progresso e le opportunità non sono prerogative di pochi fortunati, ma diritti inalienabili di ogni individuo.
Tuttavia, riconoscere il problema è solo il primo passo. L’essenza del messaggio di Guterres era chiara: ora più che mai, è il momento di agire. La sfida potrebbe essere titanica, ma l’alternativa – un futuro segnato da crescenti disuguaglianze, povertà e crisi ambientali – è semplicemente inaccettabile. La strada verso il 2030 potrebbe essere costellata di ostacoli, ma con determinazione, collaborazione e impegno concreto, è una strada che possiamo, e dobbiamo, percorrere con successo.